Considerazioni su nostre recenti esperienze nel trattamento di complessi casi di FASCITE PLANTARE e di TENDIPATIA ACHILLEA Per
fascite plantare si fa riferimento ad un processo infiammatorio del
cosiddetto “legamento arcuato” altrimenti denominato “aponeurosi
plantare”, che è una fascia fibrosa che decorre in avanti dalla zona
mediale del calcagno fino a fondersi con i legamenti che s’inseriscono
sulle dita. Di solito il processo
infiammatorio avviene a livello della inserzione calcaneare (meno
vascolarizzata), può essere o meno associato alla spina calcaneare e
cioè ad una formazione ossea speroniforme che si forma a livello del
processo mediale del calcagno. La fascite
plantare avviene prevalentemente per modificazioni degenerative dovute ad una eccessiva sollecitazione con conseguenti microtraumi
ripetuti a livello dell’inserzione della fascia plantare che causano una
periostite da trazione e microlacerazioni. La tendinopatia achillea è un’affezione del tendine di Achille. Coinvolge solitamente chi pratica sport, dopo i 18 anni, che sovraccaricano tale tendine come la corsa, il salto, calcio ecc.. Le
cause più frequenti sono: microtraumatismi ripetuti (calzature
inidonee, errori di allenamento, campi di gara incongrui),
ipersollecitazioni funzionali, alterazioni anatomiche e funzionali del
piede, malattie metaboliche e reumatologiche, predisposizione genetica. Frequente
nel calcagno è la sindrome di Haglund, patologia della regione
calcaneare posteriore caratterizzata da borsite retroachillea,
tendinopatia inserzionale del tendine di Achille e prominenza
dell’angolo calcaneare superiore che determina impingement con la faccia
anteriore del tendine d’Achille. Abbiamo applicato un protocollo terapeutico abbastanza standardizzato, naturalmente fondato su tecniche infiltrative moderne, ecoassistite Per la FASCITE PLANTARE:
Per la TENDINOPATIA ACHILLEA:
In entrambe le situazioni, dopo il trattamento, forniamo al Paziente un addestramento specifico per esercizi di stretching e di FKT della fascia plantare e del tendine achilleo. Raccomandiamo inoltre uno studio professionale dell'appoggio e della adeguata calzatura con eventuale opportuno plantare. Recentemente
abbiamo trattato Pazienti estremamente etrogeni per caratteristiche
fisiche (alcuni in marcato sovrappeso, altri sportivi ed in buona
forma), età (giovani di 25-35 anni e "ragazzi" ultra-ottantenni, ancora
buone condizioni e capaci di discreta attività motoria), sesso ed
attività (cuochi e camerieri, calciatori, ultramaratoneti, pensionati),
tutti accomunati dalla intensa sintomatologia dolorosa, dalla ridotta
capacità funzionale e dallo scarso risultato terapeutico di altre terapie. I risultati sono decisamente incoraggianti. Su circa 30 Pazienti trattati
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